ERIS EDIZIONI
PERCHE' NON SI VEDONO PIU' LE STELLE
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Dalle città solo pochissimi astri sono visibili e in campagna la parte di cielo più bassa sull’orizzonte è inghiottita dalle nebbie luminescenti emesse dalle città. Ogni notte il 99,6% della popolazione italiana ha su di sé un cielo il cui aspetto naturale è perduto. La sovrailluminazione costante, onnipresente – in particolare, quindi nei paesi che si definiscono “sviluppati” – fa male al clima e al pianeta, ma può avere anche conseguenze gravi per la salute delle persone. Questo saggio parla di inquinamento luminoso, ma soprattutto della luce come strumento. Con la luce si selezionano e proteggono certe aree urbane invece di altre, luce vuol dire guardare a queste aree attraverso la lente del decoro/degrado e del securitarismo, anche di quello apparentemente soft delle luci stradali. Parlare di illuminazione in contesti cittadini vuol dire affrontare la problematica dell’insicurezza percepita - quindi non quella reale - e della paura del crimine. Ovvero comprendere che abbiamo perso l’abitudine al buio al punto di percepire solo gli spazi bui come spazi pericolosi.